Abstract: Il livello di partecipazione all’interno dei Piani di Sviluppo Comunale

L'analisi ha ad oggetto i Piani di Sviluppo di 12 comuni di Burkina Faso, Niger e Senegal.

Molti di questi si inseriscono all’interno di un più ampio disegno politico strategico di decentralizzazione della governance degli stati, esplicitato attraverso programmi di riorganizzazione amministrativa su base pluriennale (come nel caso di Niger e Senegal).

Spesso sono stati pianificati all’interno di una cornice che fa riferimento diretto e si ispira agli 8 obiettivi del millennio o ai 17 Sustainable Development Goals del 2015.


Gli obiettivi di sviluppo prefissati vengono declinati in ottica sostenibile praticamente in tutti i casi analizzati e coniugano l’aspetto economico-produttivo (sempre) con quello ambientale (in molti casi), oltre che umano, da realizzarsi attraverso la formazione, e di equità sociale.

Uno degli obiettivi principali dei piani è inoltre quello di migliorare l'efficienza degli enti amministrativi locali. In questo ambito si dà enfasi a quanto logiche e meccanismi di trasparenza debbano caratterizzare le pratiche di governance: presentazione pubblica dei bilanci comunali, accesso libero dei cittadini ai documenti redatti dal comune e alle assemblee comunali ecc.


In alcuni casi si fa diretto riferimento al “bilancio partecipativo” o all’ ”amministrazione partecipativa”, formule con le quali si definisce un insieme di metodologie, nate negli anni ’80 in Brasile, e finalizzate a sviluppare forme di amministrazione che prevedano l’attuazione di una democrazia più diretta, grazie alla quale i cittadini possano, non solo far sentire la propria voce, ma incidere sui processi decisionali che regolano la gestione della cosa pubblica all’interno di un comune.


Le metodologie e gli approcci partecipativi vengono citati soprattutto relativamente alla fase di progettazione dei piani nel diagnostico iniziale in molti casi, o anche in quella di realizzazione e nella fase di monitoraggio (anche se non in tutti i piani analizzati).

Le azioni di monitoraggio in itinere giocano un ruolo fondamentale per la buona riuscita di progetti o programmi di sviluppo, soprattutto perché offrono la possibilità di modularli in maniera flessibile, per correggere eventuali errori e ri-direzionare derive che possono assumere, a seconda dei feed-back ricevuti, con l’obiettivo di rendere i piani più efficienti e efficaci.


In questa fase, la partecipazione attiva delle comunità locali e l’ascolto di ciò che i differenti attori, che le compongono, riferiscono sull’andamento dei piani, hanno indubbiamente una funzione cruciale.

Gli amministratori locali avranno, in seguito, il compito e la responsabilità di tenere conto delle informazioni ricevute per correggere eventualmente i piani. Proprio per questo motivo i piani pensati e progettati in maniera flessibile, e quindi aperta alle possibili modifiche, potranno ottenere i risultati migliori nel lungo periodo.


Per quanto riguarda la progettazione dei piani, in alcuni documenti si fa riferimento a metodologie sia quantitative, sia qualitative per comprendere punti di forza o di debolezza a livello territoriale e per individuare i percorsi più fertili da intraprendere per progettare lo sviluppo locale.

Da questo punto di vista i piani che hanno previsto metodologie qualitative possono indubbiamente restituire in maniera più completa la complessità di immaginari e percezioni condivise a livello comunitario territoriale sulle direzioni più appropriate e i migliori percorsi da intraprendere per aprire prospettive di sviluppo a livello locale.


Infine, alcuni piani di sviluppo dedicano particolare attenzione anche alla fase di comunicazione; su questo aspetto quelli che – oltre a radio, TV e giornali – utilizzano anche altri canali tradizionali di comunicazione si aprono un cammino preferenziale per entrare in contatto con differenti comunità e fasce della popolazione per far conoscere in profondità caratteristiche e fasi di ogni singolo piano.


Risulta fondamentale precisare che tale analisi è stata realizzata prendendo in esame esclusivamente i documenti relativi ai Plans de développement communals e non attraverso un monitoraggio sul campo finalizzato a verificare le modalità attraverso le quali i piani sono stati realizzati. Ulteriori ricerche sul campo offrirebbero la possibilità di analizzare l’effettiva efficienza dei progetti da questo punto di vista.